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Parco Nazionale del Tarangire
Tanzania

Il mio primo safari: un'esperienza indimenticabile al Parco Nazionale Tarangire

Dopo otto ore di volo intercontinentale (Da Malpensa a Zanzibar) e un’ora di volo interno (Da Zanzibar ad Arusha), finalmente siamo arrivati in Tanzania.
Il nostro accompagnatore Allen Solly, una guida esperta ed una persona incredibile, ci ha accolto con un sorriso e ci ha fornito alcune informazioni sulla Tanzania, sui parchi che avremmo visitato nei giorni successivi e sugli animali che li abitano.
Grazie ai racconti di Allen l’emozione era alle stelle. Finalmente, dopo anni di parchi faunistici e piccole oasi protette, ci aspettava un’esperienza unica: il nostro primo safari.
La meta era il Parco Nazionale Tarangire, un’area protetta di circa 2.850 km² situata nel nord del paese, famosa per la sua ricca fauna e i suoi paesaggi mozzafiato.

L'arrivo al parco e l'incontro con la natura selvaggia

Appena ho varcato i cancelli del parco, mi sono sentito catapultato in un mondo nuovo. La natura era rigogliosa, l’aria profumava di terra e di erba, e il silenzio era rotto solo dal canto degli uccelli e dal fruscio del vento tra le foglie.
Dopo aver sbrigato le pratiche di ingresso nel parco siamo saliti a bordo del nostro fuoristrada, abbiamo alzato il tettuccio e siamo partiti all’avventura (I fuoristrada per i safari sono tutti dotati di tetto alzabile per permettere ai viaggiatori di poter vedere o fotografare gli animali senza il rischio di perdersi qualcosa).

Un panorama paradisiaco

Dopo pochi minuti di viaggio, il panorama si è aperto davanti ai nostri occhi in tutta la sua bellezza.
Una vasta pianura verde, punteggiata da alberi di acacia e baobab, si estendeva a perdita d’occhio. In lontananza, si stagliavano le cime delle montagne, avvolte in una leggera foschia.
Allen ci ha spiegato che il Parco Nazionale Tarangire è famoso per la sua alta concentrazione di elefanti, soprattutto durante la stagione secca, quando questi animali si radunano numerosi lungo il fiume Tarangire, l’unica fonte d’acqua della zona.

L'emozione del primo avvistamento

Mentre ammiravamo il paesaggio, all’improvviso Allen ha frenato bruscamente. “Guardate laggiù!”, ha esclamato, indicando un punto lontano.
Abbiamo seguito la sua indicazione e abbiamo visto un gruppo di elefanti. Erano enormi, maestosi, e vederli così da vicino, nel loro habitat naturale, è stata un’emozione indescrivibile.
Non sembravano affatto spaventati dalla nostra presenza, cosa che ci ha messi ancor più a nostro agio.

Incontri straordinari

 Dopo gli elefanti, abbiamo avvistato anche altri animali: giraffe, zebre, gnu, leoni, bufali e molte specie di uccelli. Ogni incontro era un’emozione nuova, un’esperienza unica.
Allen ci ha fornito molte informazioni sugli animali, sul loro comportamento, sulle loro abitudini. Ci ha spiegato come riconoscerli, come distinguerli, come rispettare il loro spazio.
Le guide, oltre ad essere importanti per la loro esperienza dei luoghi dove poter avvistare gli animali, sono una grande fonte di informazioni sulle loro abitudini e caratteristiche.

LA Magia del tramonto

Verso sera, mentre il sole iniziava a calare (siamo vicini all’equatore ed i tramonti sono molto più veloci), abbiamo raggiunto un punto panoramico. Da lì, si poteva ammirare il parco in tutta la sua magnificenza. Il cielo si tingeva di colori caldi, dal giallo all’arancione al rosso, e la natura si preparava al riposo notturno.
È stato un momento magico, un’emozione che porterò sempre nel mio cuore.

L’arrivo al Lodge

Dopo il tramonto, siamo andati nel nostro Lodge, il Tarangire Sopa, una struttura perfettamente integrata nel parco, dove ci attendeva un dolce apertivo di benvenuto e poi una cena deliziosa. Durante la cena, abbiamo condiviso le nostre emozioni e i nostri racconti.
Eravamo entusiasti e felici di aver vissuto un’esperienza così straordinaria.
Non posso non citare l’accoglienza della popolazione della Tanzania. Persone eccezionali con cui puoi condividere il cuore.
Asante Sana!

Ti cambia la vita

Il mio primo safari al Parco Nazionale Tarangire è stata un’esperienza che mi ha cambiato la vita. Mi ha fatto scoprire un mondo nuovo, un mondo selvaggio, un mondo meraviglioso. Mi ha fatto capire l’importanza di proteggere la natura, di rispettare gli animali, di preservare questo pianeta per le future generazioni.
Spero di poter tornare presto in Tanzania, per vivere nuove avventure, per scoprire nuovi angoli di paradiso.

Consigli utili per chi visita il Parco Nazionale del Tarangire

  • Periodo migliore: La stagione secca (da giugno a ottobre) è il periodo migliore per visitare il parco, perché gli animali si concentrano lungo il fiume Tarangire e sono più facili da avvistare.
    Noi l’abbiamo visitato durante i primi giorni di Novembre e sentendo un po’ le indicazioni di Allen, sembra che la piccola stagione delle piogge che va da Novembre a Dicembre si stia sempre più accorciando a causa dei cambiamenti climatici.
  • Abbigliamento: È consigliabile indossare abiti comodi e leggeri, di colore neutro (beige, verde, marrone), un cappello, occhiali da sole e scarpe da trekking.
  • Attrezzatura: Portare con sé una macchina fotografica con un buon teleobiettivo zoom (un 70-300 o un 100-400), una seconda macchina fotografica con un obiettivo grandangolare (c’è sempre molta polvere e quindi meglio non cambiare gli obbiettivi) o uno smartphone, un binocolo, una borraccia d’acqua (anche se di solito le guide hanno sempre riserve idriche per i viaggiatori che accompagnano), una crema solare e un repellente per zanzare (consiglio il Jungle Formula FORTE – Noi abbiam trovato davvero pochissime zanzare, ma bisogna comunque prevenire i morsi perchè il rischio malaria è sempre in agguato).
  • Rispettare l’ambiente: Non lasciare rifiuti nel parco, non disturbare gli animali, seguire sempre le indicazioni della guida.
    ATTENZIONE! All’interno dei parchi non si scende mai dal fuoristrada.